La vicenda è simile a quanto accade nei camper, con la differenza che lì almeno c’è la scusa della meccanica che aumenta di prezzo, che manca anche a causa dei “microchip“, che paiono assumersi la colpa di tutto. Nel nostro caso, essendo rimorchi abitabili, poco ci azzeccano le meccaniche e compagnia cantando, ma la solfa è comunque la medesima.
Ecco quindi che dal numero di Le Monde du Plein Air attualmente in edicola in Francia (qui), apprendiamo che oltralpe Bürstner, Eriba e Dethleffs hanno informato dell’aumento di prezzo per le loro caravan della gamma 2022 a partire dal primo giorno di 1 novembre 2021.
Medesima strada che dovrebbero percorrere marchi del gruppo Trigano del calibro di Caravelair, Silver e Sterckeman. E potrebbe non essere ancora finita.
Vediamo come si è arrivati a questo punto.
La spiegazioni migliore arriva, come sovente capita, proprio dai colleghi, grandi professionisti, del prestigioso mensile transalpino nel loro Speciale Salone N°166, nel quale spiegano di come molte industrie sono colpite da carenze o ritardi nella consegna delle componenti. Spiegando di come ciò si debba addebitare alla chiusura delle fabbriche nel 2020, portando così a una enorme discrepanza tra bassa offerta e alta domanda per alcuni mercati.
È il caso delle caravan che ha riscosso un successo impressionante non solo là dove ce lo si aspettava, come il Nord Europa, ma anche dove il mercato si sospettava languisse, come in Italia.
Il fenomeno è lo stesso per i camper.
Molti produttori affermano che nell’estate 2021 erano quasi già con le vendite per la stagione 2021/ 2022 esaurite, vale a dire che tutta la produzione dell’anno viene venduta ai concessionari o riservata alle diverse Nazioni, per quote.
Il margine di manovra dei produttori è molto basso, con programmi pieni fino a luglio 2022, alcuni anche oltre. A questo spiacevole contesto si aggiunge un significativo aumento dei prezzi a inizio settembre 2021, rispetto alla raccolta precedente, conseguenza dell’impennata dei prezzi delle materie prime.
Aumenti del prezzo delle roulotte dall’inizio di novembre è senza precedenti.
Questo è un ulteriore argomento ovvero l’impennata del costo delle materie prime e riguarda tutti i marchi che porta inevitabilmente a un aumento dei costi di produzione.
I vertici di Eriba hanno spiegato ai colleghi francesi: “I nostri fornitori di telai stanno attualmente aumentando i loro prezzi a causa di questa grave carenza di forniture. Siamo anche colpiti dal fatto che quasi tutti i materiali che utilizziamo hanno recentemente visto anche enormi aumenti. Esempio, i prezzi del legno sono aumentati del 99,6% tra agosto 2020 e agosto 2021, i metalli sono attualmente più cari in media del 34,9% rispetto a un anno fa, i prezzi di ghisa, acciaio e ferroleghe sono aumentati del 58% negli ultimi dodici mesi”.
Anche tutti i componenti e i costi energetici sono in aumento, il che spiega questo movimento al rialzo. Altro commento, da parte di Dethleffs ai colleghi francese, in merito all’aumento di prezzo in relazione agli ordini: “per consegne avvenute quattro mesi dopo la conferma dell’ordine, e se entro tale termine il prezzo avrebbe dovuto essere aumentato, in funzione di un eventuale incremento legato al prezzo dei materiali, stipendi, tasse e/o altri costi, ci riserviamo il diritto di fatturare il veicolo al prezzo di listino nuovo”.
La roulotte diventerà quindi un oggetto di lusso?
Gli aumenti significativi che superando e di molto i 1000 euro talvolta volte per modello renderanno le proposte di seconda mano più allettanti, ma a loro volta diventeranno più costose.
La stagione 2022 sarà complicata e gli ordini delicati per i clienti.
Si tratta di una stagione nella quale prima si compera il nuovo e più si fa l’affare, più tempo si attende e più diventerà tutto più complicato, almeno fino all’inizio del 2023.