di Francesca Principe
Il destino esiste? Penso proprio di si, perché il destino un giorno, nel lontano anno 1999, quando ancora eravamo solo due piccioncini innamorati, volle che mia cognata decise di vendere la sua caravan Elnagh 320, con un solo letto matrimoniale, per comprarsi una caravan più grande. Ed è così, inaspettatamente e quasi per scherzo, che iniziò la nostra storia in caravan. Come tutti i grandi amori, “fu un colpo di fulmine”, e da allora la nostra passione per la vita all’aria aperta è cresciuta anno dopo anno diventando quasi un motivo di esistenza e comunque un appuntamento indispensabile per ritemprarci dallo stress della vita quotidiana. Se solo ripenso che allora non volevo comprarla!
Già dopo un anno eravamo passati ad una caravan più grande, una Adria Prima 420 con due letti matrimoniali, e questa ci accompagnò fino al 2004 quando, vittime della moda, della pubblicità, del conformismo e della tirannia del mercato ricreativo decidemmo, insieme ad una coppia di amici, di giocarci la carta del camper!
E così dopo anni di luna di miele e di vita da favola in caravan, ci ritrovammo nel grigio di un’estate in camper dove io e mio marito potevamo non fare altro che guardarci in faccia con occhi pieni di rimpianto…
Come spiegarvi la delusione provata con questa esperienza? Proverò con una metafora:
Tutti noi, bene o male…, abbiamo una casa dove abitiamo, ma come la viviamo? Come vediamo la nostra casa?
Se siamo liberi di andare e tornare come vogliamo, senza limiti, pensiamo a lei come un posto caro, il nostro rifugio, e non vediamo l’ora di ritornarci; al contrario se non abbiamo questa libertà allora la casa diventa una prigione, a volte insopportabile; se va bene… possiamo arredarla, riempirla di tutti i confort ed accessori possibili ma pur sempre una gabbia…
Beh! Questo riassume secondo me il concetto della differenza tra caravan e camper.
La mia caravan è così, è quel rifugio a me caro, sempre al mio seguito in ogni parte del mondo dove io vada, mai gelosa ma sempre generosa e disponibile ad accogliermi al ritorno da ogni mia libertà. Per questo oggi, dopo altre due caravan sono ancora fortemente, convintamente e perdutamente ROULOTTISTA!