Una storia di illegalità che non bisognerebbe mai leggere.
La cronaca ci racconta di una persona che aveva trasformato la propria proprietà in una struttura campeggistica, senza alcuna autorizzazione o permesso.
In pratica il campeggio “Wild Camping Paladini”, sito in località Chiozza nel comune di Castiglione Garfagnana, era completamente abusivo, privo di permessi e sconosciuto al fisco.
Gli ignari turisti, soprattutto inglesi, tedeschi e in generale del Nord Europa, venivano agevolati nel trovare le indicazioni per poter prenotare in questo luogo selvaggio e incontaminato, tramite gli annunci pubblicati sul web, sui social e su numerosi siti specializzati.
Addirittura il campeggio era finito persino su Booking.
I finanzieri hanno effettuato il 25 agosto scorso un controllo assieme agli ispettori dell’Asl Toscana Nord Ovest e ai vigili del fuoco e non hanno rilevato i più elementari servizi igienico sanitari.
A dare la svolta alle indagini e ad avvertire le Fiamme Gialle, le segnalazioni di alcuni visitatori che avevano riscontrato numerose anomalie tra quanto promesso e quanto constatato con mano.
Nei guai è finito un uomo di 50 anni, di origini irlandesi ma da tempo residente nella zona, che è stato segnalato al comune di Castiglione di Garfagnana per aver gestito e aperto al pubblico un servizio commerciale senza le prescritte autorizzazioni. E il titolare del campeggio – che era aiutato nella gestione degli ospiti dalla moglie (che non è indagata) – è stato anche deferito alla procura della Repubblica per non aver comunicato all’autorità di pubblica sicurezza i nominativi dei clienti alloggiati.
Probabilmente il titolare del camping non era a conoscenza della normativa ma risulta palese che, nel momento in cui una persona decide di aprire una attività, prima si informa su tutti gli aspetti legali e di sicurezza attinenti.
Roba da matti! Certo che nel processo cui sarà sottoposto questo tizio se ne andrà un’udienza solamente per elencare i capi di imputazione.