di Andrew Greg
Ieri pioveva.
Non una grande notizia, di quelle che riempiono le prime pagine dei giornali o interrompono i film nelle televisioni.
Ieri pioveva e qui, nella zona di Brighton, diciamo che capita più spesso che altrove. Più spesso, intendo, non del sahara, perché ovunque piove più che lì, ma anche della dirimpettaia Francia.
Ieri pioveva e nella mia Brighton ho assistito a una rievocazione degli anni ’70 con tutto quello che c’era, dalle persone vestite come all’epoca, alle radio a transistor ai televisori con tubi catodico e in bianco e nero, fino a un’automobile con al traino una caravan.
E che automobile! E che caravan!
Riepilogo per i più giovani. La Ford Cortina, almeno nelle prime serie, prima cioè che diventasse un semplice rimarchia della cugina Taunus, era una icona stessa della più profonda Inghilterra. La trovavi nelle campagne, dove la versione wagon permetteva ai bravi padri di famiglia, di assolvere al duplice scopo di lavoratore con auto da carico e, nei fine settimana, di autista per scorrazzare i propri pargoli nelle scampagnate. Ma la trovavi anche nelle grandi città, auto preferita dalla malavita e dalla Polizia, ma anche dai giovani manager arrembanti della City.
Un’auto con cui andare alla prima di un’opera teatrale ma anche in campeggio. Già, il campeggio.
Perché questo mi è subito venuto in mente. Io che negli anni ’70 ero adolescente, godevo dell’immenso privilegio di un papà che aveva la sua bella Ford Cortina e quindi quell’immagine mi ha fatto subito ritornare a una cantante come Samantha Fox (e chi non se la ricorda, mi spiace per lui), alle penne con il pennino e l’inchiostro, alla prima calcolatrice portata a scuola e usata sottobanco che rischiavi il richiamo, all’odore del caffellatte la mattina che oggi non senti più, perché la macchina del caffè a cialde ha rotto anche quell’incantesimo, oltre che a inquinare i mari in modo clamoroso.
E poi c’era dietro lei, una caravan. No, non la Elddis che utilizzavamo noi, ma comunque quella immagine mi è bastata per portarmi indietro con gli anni, a chiedermi chi ero, quali erano i miei sogni, le mie ambizioni. Mi trovavo a pensare a chi sarei stato a trent’anni, considerandola una età da quasi nonno, che auto avrei auto, di che cilindrata e che caravan avrei trainato.
Sì, perché quello che fin da allora ho sempre capito e mi è sempre stato chiaro è proprio questo. Non potevo sapere quale auto avrei avuto, che mestiere avrei fatto, ma di certo l’auto con il gancio traino e una caravan pronta per quale fine settimana da qualche parte.
Ieri pioveva, me lo ricordo bene. E alla vista di quella Ford Cortina e di quella caravan, mi sono commosso, aggiungendo così acqua ad acqua.
Guarda il caso c’ero anch’io a Brighton nel 72 e cominciavo a sognare la caravan che arrivò con tanti sacrifici nel 1978 .
Era una Eiflland trainata da una golf benzina prima serie ed era solo ieri.
Bello. Complimenti.