Teardrop, tradotto: lacrime, sono una soluzione per il campeggio moderno, così come lo sono state fin dai tempi passati.
Ricordiamo che il primo esemplare di queste “mini-caravan” è britannico, si chiamava “Pod”, e parliamo del 1937. Da allora, il mercato di questo tipo di veicoli ricreazionale ha vissuto di alti e di bassi, a seconda delle fasi storiche e degli andamenti di mercato.
Oggi, le “lacrime” registrano una nuova fase espansiva, con record di vendita in mercati come gli USA, il Canada, la Gran Bretagna che superano di slancio le tre cifre di immatricolato.
Infatti i rimorchi a goccia stanno vivendo una vera e propria giovinezza, nonostante i loro 85 anni di età, secondo quanto riportato da NewAtlas.com.
Giova ricordare due esempi italiani che hanno fatto scuola nel mondo. Negli anni ’80 il Bunker, firmato da Plini&Gigliotti; primo esempio di lacrima a forma squadrata che attirò l’attenzione di un pubblico a quel tempo fermo tra lo scegliere di continuare con le caravan o di passare ai camper.
Più recentemente, nei primi anni 2000, ecco Tommy Turtle di Nuova Allcar che ha rotto tutti gli schemi, primo esempio al mondo di lacrima con telaio AL-KO, pareti isolate come quelle di roulotte e camper e un livello di rifiniture decisamente alto; il tutto per un prezzo al pubblico che era decisamente più basso delle proposte che arrivavano da oltre Cortina, segnatamente da Slovacchia e Turchia.