Le imprese del turismo all’aria aperta reagiscono all’emergenza Covid19

Le imprese del Turismo all’aria aperta italiane reagiscono all’emergenza Covid19

Comunicato Stampa congiunto Faita – Assitai – Assocamping

Sarà una stagione turistica in salita per tutto il settore dell’ospitalità ma le 2650 aziende che offrono vacanze all’aria aperta in Italia sono determinate a reagire ed a riaprire i battenti. Anche se si dovranno osservare norme comportamentali e protocolli di sicurezza il mondo del campeggio e dei villaggi turistici resta una delle poche opportunità per condurre vacanze adeguate nell’estate del 2020.

I campeggi ed i villaggi turistici costituiscono insieme lo specifico segmento turistico definito TURISMO ALL’ARIA APERTA con più di 10.000.000 di ospiti per circa 70 milioni di presenze annuali, per un valore di 5 miliardi di euro di ricchezza generata, l’Italia è leader europeo del turismo open air. Nel comparto sono impegnate 150.000 persone tra addetti diretti ed indotto.

Libertà, spazio e sicurezza sono caratteristiche intrinseche alla offerta turistica all’aria aperta. È infatti indubbio che, proprio per la versatilità delle strutture che possono dedicare fino a 150 m2 per nucleo familiare e nel contempo garantire un alto grado di sanificazione dei servizi e degli alloggi consentendo agli ospiti una piena ed autentica libertà di movimento a contatto con la natura e l’ambiente, i turisti possono trovare una risposta alla contingente domanda di distanziamento e sanificazione imposta dalla pandemia di Covid19. 

Tuttavia è necessario che le Autorità di governo e le strutture tecnico scientifiche di supporto indichino al più presto tempi e modi di riapertura in maniera da consentire alle imprese una adeguata preparazione all’accoglienza. I codici ATECO di riferimento del settore (55.20.10 – Villaggi turistici e 55.3 – Aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte) devono essere inclusi al più presto tra le attività consentite ancorché regolamentate. Le sorti delle imprese e delle loro maestranze dipendono dalla tempestività e dalla chiarezza di prescrizioni che devono guardare al bene primario della salute senza dimenticare l’esigenza di poter fruire di una vacanza. Le nostre aziende praticano la sanificazione e sono pronte ad adeguarsi alle linee guida già diffuse per come saranno validate dalle competenti Autorità scientifiche, accogliendo gli ospiti in un contesto di qualità e sicurezza dei servizi offerti. “Il turismo è una risorsa primaria per l’economia nazionale e non dedicarle l’attenzione che merita e le compete rappresenterebbe un errore imperdonabile per gli ulteriori danni che si realizzerebbero se incertezza ed immotivate chiusure dovessero protrarsi. Ci auguriamo che già nei prossimi giorni il Governo e le Regioni pongano in essere deliberazioni che consentano la pronta ripartenza delle nostre aziende turistico ricettive all’aria aperta” è quanto affermano Angelo Macola – ASSITAI CONFINDUSTRIA, Monica Saielli – ASSOCAMPING CONFESERCENTI, Maurizio Vianello – FAITA-FederCamping – CONFTURISMO.

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