Da anni le case automobilistiche cercano di farsi strada nell’e-commerce.
L’obiettivo: vendere auto e servizi online, scavalcando, di fatto, i concessionari tradizionali.
Insomma, se comperiamo abbigliamento e mobili su Internet, perché non anche le autovetture?
Eppure non sta funzionando.
Il commercio elettronico è un territorio nuovo per le case automobilistiche e, nonostante gli investimenti milionari nei loro store online, solo pochi clienti acquistano auto con questa modalità.
Ecco perché l’approccio di Hyundai sembrava rivoluzionario ed entusiasmante, soprattutto molto ma molto pragmatico. Invece di costruire un proprio negozio virtuale, i coreani decisero di vendere le proprie auto nel negozio esistente di Amazon.
Il ragionamento filava liscio, peccato che poi messo in pratica si è rivelato un disastro.
Ecco come funziona:
1) Si seleziona l’auto su Amazon
2) Si sceglie il finanziamento
3) L’auto viene consegnata a casa o al concessionario.
Un anno dopo, si scopre che le cose non funzionano bene.
I problemi:
✓ Frustrazione: mancano ancora molte delle funzioni programmate
✓ Problemi legali con le leggi sul franchising
✓ L’integrazione di banche e permute è bloccata.
McKinsey avverte inoltre che:
– Amazon potrebbe sfruttare i dati dei clienti per i propri scopi
– I concessionari potrebbero perdere la relazione con il cliente
Conclusione: vendere auto online rimane difficile e, per la gioia dei concessionari, Amazon non appare così imbattibile, anzi.