Lunedì 19 agosto 2024, giornata dedicata ad Avignone, la città dei Papi.
E non si poteva iniziare che con la visita al palazzo dei Papi.
Dal 1307, infatti, la sede papale non fu Roma ma bensì Avignone, anomalia che avrebbe dovuto assumere un carattere transitorio e invece si portasse fino al 1377.
E’ il periodo in cui Avignone si trasforma e, da piccola città che era, divenne una vera capitale, con una vera corte in grado di attirare alcuni tra i maggiori artisti e uomini di lettere dell’epoca. Allo stesso tempo la Chiesa vivrà una vera e propria opera di francesizzazione che ne determinerà la crisi.
Tutto ebbe inizio con il Regno di Filippo IV di Francia (1268 – 1314, re dal 1285), detto il Bello; un Regno che era stato contraddistinto da un drammatico conflitto con il Papato. Per questo motivo, durante il turbolento conclave del 1305, che si svolge a Perugia, egli fece il possibile per assicurarsi l’elezione di un papa francese, Clemente V.
Il nuovo papa, che pure aveva intenzione di recarsi prima o poi a Roma, fu incoronato a Lione. Cagionevole di salute e impegnato in complesse e prolungate trattative col re di Francia, non lasciò mai la Francia: nel 1309 si trasferì ad Avignone, già al tempo proprietà di Carlo II d’Angiò, re di Napoli e conte di Provenza, un fedele vassallo del Papa.
Del resto giova ricordare che Roma, in quegli anni funestata da una guerra tra fazioni, per i Papi era tutt’altro che sicura. All’inizio, in ogni caso, non ci fu il progetto di spostare la capitale della Cristianità da Roma ad Avignone: in passato era già capitato che un Pontefice, per qualche anno, si allontanasse da Roma.
Il papa successivo, Giovanni XXII (al secolo Jacques Duèse, 1245 – 1334, eletto papa nel 1316), era stato vescovo di Avignone, servendo da vicino il suo predecessore dal 1310: rimanervi, fu per lui una scelta piuttosto naturale.
Filippo IV di Francia, soprannominato “il Bello” per il suo aspetto, morì nel 1314 colpito da un ictus durante una battuta di caccia e fu seppellito nella basilica di Saint-Denis a Parigi. Secondo la leggenda, con la sua morte si compì la maledizione di J. De Molay (il gran maestro dell’Ordine dei Templari), il quale predisse la morte di Papa Clemente V e del re di Francia entro l’anno.
Il successore di Papa Clemente V, Benedetto XII (morto nel 1342, eletto papa nel 1334), iniziò la costruzione del costosissimo palazzo dei papi ad Avignone, continuò a riformare la chiesa e tentò di lanciare, senza successo, una crociata nel 1335. In questi anni la corte dei Papi presso Avignone raggiungeva il suo massimo splendore.
Ad ottenere il definitivo ritorno a Roma del papato sarà Gregorio XI (1329-1378, papa dal 1370), convinto che fosse l’unico modo per placare la turbolenta situazione a Roma e ristabilire un equilibrio in Italia, martoriata da conflitti tra comuni, signori e fazioni, e dove i Visconti continuavano a puntare su Bologna e la Romagna.
L’intenzione definitiva di tornare da Avignone fu annunciata nella primavera del 1372. Non fu semplice l’organizzazione, che si protrasse per anni e costò una fortuna alle finanze del papato.
Certo, del Palazzo dei Papi restano solo le vestigia, essendo andato irrimediabilmente perso tutto ciò che ne arredava l’interno, peccato.
Domani, si parte alla volta di Savines-le-Lac, sul lago di Serre-Ponçon, ma di questo ne parleremo domani, appunto.