Fin dall’inizio della sua storia centenaria, Citroën chiese ai suoi progettisti automobili affidabili e sicure.
Nella prima metà degli anni ‘20, Citroën introdusse la carrozzeria “tutto acciaio”, capace di proteggere gli occupanti della vettura e garantire maggiore sicurezza rispetto alle coeve soluzioni realizzate in legno e ferro.
Poi la svolta arrivò con la Traction Avant che univa alla costruzione monoscocca “tutto acciaio” delle straordinarie doti di sicurezza attiva, grazie alla frenatura idraulica (in un’epoca in cui i freni erano a corde e bacchette), la trazione anteriore e la sospensione a barre di torsione.
Grazie al baricentro basso, ottenuto con l’eliminazione del tunnel di trasmissione e la più razionale distribuzione degli organi meccanici che permetteva di abbassare l’intera carrozzeria, le doti dinamiche della Traction apparvero da subito straordinarie: facile da guidare e sicura in ogni condizione, alla sua apparizione nel 1934 la nuova Citroën ridefinì il concetto stesso di tenuta di strada.
Due anni dopo, lo stesso eccezionale team di tecnici che avevano progettato la Traction si mise al lavoro su un nuovo modello che a partire dal 1948 avrebbe motorizzato l’Europa: la 2CV.
Semplice ma tutt’altro che banale, la sospensione a ruote indipendenti della piccola Citroën era talmente morbida e confortevole da permettere alla 2CV di viaggiare su ogni tipo di terreno con un livello di comfort ben sopra la media. I tecnici di Citroën riuscirono a raggiungere l’obiettivo di non limitare la morbidezza della vettura e garantire al contempo una notevole tenuta di strada, grazie ad una inedita sospensione a interazione (tra le ruote davanti e le posteriori) con grandi molle elicoidali laterali, ammortizzatori a frizione e “battenti a inerzia”, ovvero dei cilindri fissati a ciascuna ruota contenenti un peso in grado di spostarsi verticalmente in un liquido che ne frena le oscillazioni.
La 2CV risultò estremamente stabile, al punto che negli anni ‘70 la rete commerciale di Citroën Italia, all’epoca diretta da Vittorio Bai, arrivò ad offrire una 2CV o una Dyane nuova a chiunque fosse riuscito a ribaltare la propria: le bicilindriche Citroën non solo aderivano alla strada “come un magnete alla porta del frigo”, ma risultarono praticamente irribaltabili!
Nel 1955 arrivò la DS19 che introdusse la sospensione idropneumatica e dove lo stesso team di progettisti affinò ulteriormente la ripartizione delle masse: spostandone due terzi sull’avantreno, realizzarono di fatto la prima di una lunga serie di vetture (che oltre alle ID e DS comprende GS, SM, BX, XM e Xantia!) che possono viaggiare con solo tre ruote, restando stabili anche con una delle ruote posteriori completamente rimossa.
Alla ricerca dell’assoluto nel settore del comfort e della tenuta di strada, negli anni ‘90 Citroën produsse quella che è tutt’oggi l’auto di serie capace di sopportare la maggior accelerazione laterale senza perdere aderenza: la Xantia Activa, dove un sistema di martinetti idraulici lavora sulle barre antirollio anteriore e posteriore per garantire l’assoluta orizzontalità della scocca anche nelle curve più impegnative, aiutando il telaio a mantenere orizzontale la superficie d’appoggio delle gomme sulla strada.
Il sistema fu concepito originariamente da Paul Magès, l’inventore della sospensione idropneumatica e collaudato negli anni ‘50 su alcune DS sperimentali dove fornì strabilianti risultati nell’uso veloce della vettura. L’idea fu poi sviluppata ulteriormente sui due prototipi Activa e Activa2 (rispettivamente del 1988 e del 1990), poi adottata su Xantia Activa a partire dal 1994.
Oggi, nuove soluzioni tecnologiche Citroën permettono di garantire una tenuta di strada senza compromessi, massimizzando al contempo il comfort di guida. Disponibili su SUV Citroën C5 Aircross e su Citroën C4 Cactus, le sospensioni con Smorzatori Idraulici Progressivi®permettono di filtrare meglio le asperità della strada, per un comfort tipicamente Citroën.